«Dopo aver sfilato alla Monte Carlo Fashion Week, la giovane stilista romana Annalisa Queen ha deciso di raccontarci la sua storia»
Snap Italy continua a parlare dei nuovi talenti del made in Italy. Questa volta i nostri radar hanno scovato una giovane stilista romana che, con il suo brand
Annalisa Queen (pagina
FB),
ha da poco sfilato alla
Monte Carlo Fashion Week, presentando la collezione
Contrasti.
Con uno stile classico e innovativo allo stesso tempo, Annalisa si sta facendo strada nel mondo della moda. Dopo aver registrato il suo brand nel 2015, ha infatti aperto un piccolo atelier nel cuore di Roma e ha partecipato a molte manifestazioni di moda, sia in Italia che all’estero.
La donna di Annalisa Queen è una donna moderna, a cui piace osare senza però dimenticare il buon gusto e l’eleganza. Un perfetto mix di originalità e tradizione italiana, che si rispecchia soprattutto nella grande attenzione ai dettagli.
Ecco cosa ha raccontato a Snap Italy la giovane stilista e creatrice del brand Annalisa Queen…
Parlami di te, della tua storia e della tua formazioneMi chiamo Annalisa e fin da quando avevo circa 10 anni mi divertivo a disegnare abiti. Ho frequentato il liceo scientifico e avrei voluto fare subito dopo un’Accademia di moda, magari all’estero, ma la mia famiglia voleva prima mi laureassi in qualcosa di più “concreto” dato che vedeva la moda come un mondo aleatorio. Ho iniziato cosi a frequentare Economia presso La Sapienza finché scoprì che una materia era in comune con dei ragazzi del corso di Scienze della Moda e del Costume. Da lì al passaggio di facoltà è stato un attimo! Anche i miei genitori capirono che quella era davvero la mia strada, e per questo li ringrazio perché mi sostengono molto. Laureatami nel 2012, ho successivamente frequentato l’Accademia di Maria Maiani dove ho mosso i primi passi in sartoria e modellistica.
Come e quando hai deciso di dare vita al tuo brand?Non sapevo bene come avrei fatto e da dove avrei iniziato, anche perché in Italia non è facile intraprendere una propria attività, ma ero determinata. Il nome del marchio è nato per gioco perché su Facebook non volevo usare il mio vero cognome; cosi decisi di usare Queen, che è il mio gruppo musicale preferito. Inoltre, diversi anni fa, avevo disegnato una fenice, simbolo a me molto caro, perché rappresenta la libertà e la capacità di rinascere dalle proprie ceneri e reinventarsi, cosa che ho fatto tante volte. Questi due elementi insieme hanno dato vita al mio logo, che nel 2015 è diventato un marchio registrato: Annalisa Queen. Ho sempre avuto delle idee ben precise, di cui ero molto gelosa, e ho capito presto che non avrei potuto lavorare per nessuno se non per me stessa. Sono uno spirito libero e non amo essere condizionata. Dopo aver continuato a specializzarmi in sartoria e modellistica presso la mia amata sarta, Enza, ho deciso quest’anno di fare il grande passo e lanciarmi con la mia prima collezione.
A cosa ti ispiri maggiormente per le tue creazioni?Sicuramente sono molto attratta dalla natura, dalle sue forme e dai suoi colori, e mi piace a volte anche mixare colori improbabili tra loro insieme a materiali insoliti. Infatti nella collezione Contrasti mi sono divertita ad associare il sughero ad altri tessuti particolari come il pitonato ecologico o il tessuto tecnico azzurro-ghiaccio. La mia ispirazione dipende da tante cose e può arrivare in qualunque momento, deve esserci qualcosa che mi colpisce: un materiale, un colore, una forma, anche passeggiando per strada e osservando posti nuovi dato che amo molto viaggiare.
Per te cosa significa Made in Italy?Per me il Made in Italy significa innanzi tutto la rifinitura di un capo, l’artigianalità di un accessorio, quella ricerca della qualità che ci ha sempre contraddistinto nel mondo. Inoltre, se posso permettermi, il nostro paese dovrebbe valorizzare di più le modelliste, le sarte e l’artigianato in generale perché sono lavori che stanno sparendo e che non vuole fare più nessuno perché vogliono iniziare tutti dall’alto e invece si inizia sempre lavorando duramente.
Cosa non potrebbe mai mancare nel tuo armadio?Non possono mancare dei pantaloni, maglie, vestitini, insomma cose casual e pratiche per tutti giorni, però carine, che unite a qualche accessorio possono diventare un passe-par-tout per qualche occasione. E sicuramente non deve mancare il colore perché quasi mai mi vesto di nero.
Se non avessi fatto questo lavoro, cosa ti sarebbe piaciuto fare?Diciamo che qui la risposta è semplice: avrei fatto la make-up artist a tempo pieno. Perché anche questa è una mia passione, che ho coltivato, diplomandomi, e che è il mio lavoro da 5 anni ormai. Peraltro è un lavoro che si sposa bene con la moda, e per questo ho imparato molto sui set, curando l’immagine a 360°. Purtroppo lo andrò piano piano abbandonando per dedicarmi sempre di più alla mia passione più grande, moda.